Protocollati! sempre più Cre.Zi.!!!
Redazione
Nell’ambito della realizzazione del progetto CRE.ZI., Incubatore di imprese creative alla Zisa, in questi giorni è stato compiuto un importante passo avanti, con la firma del protocollo d’intesa tra CLAC e i suoi due partner: il Consorzio Arca e Next (Nuove Energie per il Territorio).
Nel protocollo vengono ribaditi gli intenti del progetto CRE.ZI., ovvero diffondere la cultura dell’innovazione sociale nell’area metropolitana di Palermo, dando vita ad un sistema di infrastrutture comuni per sostenere la nascita di imprese culturali che siano in grado di promuovere un più ampio processo di innovazione sociale.
Del resto, sin dalla sua presentazione ufficiale, CRE.ZI. si è posto come un’opportunità, per Palermo, di dare vita ad un ecosistema favorevole alle sperimentazioni imprenditoriali nel campo della produzione e distribuzione di prodotti culturali innovativi, creando condizioni favorevoli alla nascita di nuove imprese in settori importanti nell’economia della conoscenza, come lo spettacolo, la moda, il cibo, il design, la produzione audiovisiva ed editoriale, le tecnologie della comunicazione.
La nuova rete opererà in continuità con la metodologia “Catamiati” sviluppata da Clac e Next per le start-up culturali e con l’azione che il Consorzio Arca già sviluppa nell’omonimo incubatore tecnologico.
CRE.ZI. non si limiterà ad accogliere gli aspiranti imprenditori, ma si muoverà in una ricerca attiva per agevolare l’emersione di nuove idee di business, valuterà i progetti imprenditoriali innovativi che possono avere probabilità di successo, supporterà l’avvio e la crescita delle imprese, aiutandole a nascere e svilupparsi in un ambiente stimolante, formerà gli imprenditori, agevolando l’incontro fra start-up, potenziali partner e investitori.
CRE.ZI. sarà un “work in progress”. L’anno di avvio sarà dedicato ad attività di animazione culturale e sostegno all’imprenditorialità diffusa: eventi, incontri, seminari, barcamp finalizzati a sviluppare le capacità imprenditoriali e sostenere il lavoro autonomo, mappare competenze, idee e risorse presenti sul territorio e, non ultimo, favorire la nascita di relazioni con analoghe esperienze europee.